Tutto è partito da una piccola stanza in Via Curtatone. Io e la mia collega Floriana avevamo appena terminato la specializzazione in terapia sistemico-familiare e sognavamo di creare uno spazio diverso. Non volevamo il classico studio sterile - cercavamo qualcosa che fosse accogliente come una casa. Ricordo ancora le prime famiglie che ci hanno dato fiducia: erano scettiche ma disperate. Oggi molte di loro sono diventate care amiche.

La pandemia ci ha insegnato tanto. Quando tutti erano chiusi in casa, noi abbiamo iniziato le sessioni online. All'inizio ero scettica - come potevo aiutare una famiglia attraverso uno schermo? Ma mi sbagliavo. Alcune delle nostre sessioni più intense sono avvenute proprio durante il lockdown. Le famiglie erano più vulnerabili, più aperte. Abbiamo aggiunto i percorsi di gruppo e i workshop per genitori. Il passaparola ha fatto il resto.

L'anno scorso abbiamo iniziato a collaborare con l'Università di Genova per una ricerca sulle dinamiche familiari post-separazione. È stato illuminante vedere i nostri metodi analizzati dal punto di vista accademico. Abbiamo scoperto che il nostro approccio "informale" aveva basi scientifiche solide. Questo ci ha dato ancora più sicurezza nel nostro lavoro quotidiano.

Quest'anno stiamo preparando qualcosa di speciale: un programma di formazione per altri terapeuti che vogliono adottare il nostro metodo. Non per espanderci commercialmente, ma per condividere quello che abbiamo imparato. Crediamo che ogni famiglia meriti di trovare il proprio equilibrio, dovunque si trovi in Italia.